Tra pavimenti, archi e finestre e gigantografie di luce naturale e artificiali i bambini belgi avvolti di bandiera su un mobile d’epoca dalle gambe veloci.
Immagina un pittore che deve creare un quadro con questa descrizione. O uno scultore dovrebbe disegnare una fontana usando queste parole… come sarebbe questo lavoro? Un interessante esercizio di immaginazione.
Sicuramente conosci Caravaggio il quale per un periodo visse a Napoli e realizzò alcuni suoi quadri “rubando” la luce, le ombre e i chiaroscuri nei popolosi quartieri, nei vicoli e nei bassi più affollati. C’è un colore a cui ho dato una mia espressione: ‘O nniro ‘e vasc’. Traduzione dal napoletano all’italiano: Il nero del basso. Il basso da metà Seicento ad oggi è una “abitazione” a livello della pavimentazione del vicolo, a volte dei gradini sotto, formano quasi sempre da una sola stanza in cui convivono mote famiglie. Vermeer qui avrebbe prodotto quadri a dir poco strardinari.
Naturalmente conosciamo Caravaggio qui, e non solo per la sua pittura. E Vermeer, è quasi un connazionale. Certamente parliamo la stessa lingua. Non c’è un fotografo vivo che non ammiri Vermeer…
Un ottimo connubio tra Caravaggio e Vermeer a beneficio della bellezza e della magia della pittura quando ne cattura le linee … come accade ai grandi fotografi dall’occhio di rapace, di lince e onirico. L’essenza della pittura così come della fotografia è la realtà che si muove con passi onirici, trasognati e di verosimiglianza.
Amo la parola ‘verosimiglianza’ perché cattura la natura puntuale e precisa della fotografia. Molto più delle inflazionate parole “realistico”, “vero” e “artistico” ….
Intuivo che ti avrebbe interessata la parola verosimiglianza essendo radice di trasformazioni e eclissi dell’immagine apparentemente uguale a se stessa. L’occhio meccanico è un palombaro che riporta in luce ciò che egli estrae dall’apparenza.
Lucas sei troppo buono e generoso e poi accostarmi alla lingua italiana è davvero tanto. Si, però dici bene a voler studiare la lingua italiana, perchè è un idioma molto ricco.
Tra pavimenti, archi e finestre e gigantografie di luce naturale e artificiali i bambini belgi avvolti di bandiera su un mobile d’epoca dalle gambe veloci.
Immagina un pittore che deve creare un quadro con questa descrizione. O uno scultore dovrebbe disegnare una fontana usando queste parole… come sarebbe questo lavoro? Un interessante esercizio di immaginazione.
Sicuramente conosci Caravaggio il quale per un periodo visse a Napoli e realizzò alcuni suoi quadri “rubando” la luce, le ombre e i chiaroscuri nei popolosi quartieri, nei vicoli e nei bassi più affollati. C’è un colore a cui ho dato una mia espressione: ‘O nniro ‘e vasc’. Traduzione dal napoletano all’italiano: Il nero del basso. Il basso da metà Seicento ad oggi è una “abitazione” a livello della pavimentazione del vicolo, a volte dei gradini sotto, formano quasi sempre da una sola stanza in cui convivono mote famiglie. Vermeer qui avrebbe prodotto quadri a dir poco strardinari.
Naturalmente conosciamo Caravaggio qui, e non solo per la sua pittura. E Vermeer, è quasi un connazionale. Certamente parliamo la stessa lingua. Non c’è un fotografo vivo che non ammiri Vermeer…
Un ottimo connubio tra Caravaggio e Vermeer a beneficio della bellezza e della magia della pittura quando ne cattura le linee … come accade ai grandi fotografi dall’occhio di rapace, di lince e onirico. L’essenza della pittura così come della fotografia è la realtà che si muove con passi onirici, trasognati e di verosimiglianza.
Amo la parola ‘verosimiglianza’ perché cattura la natura puntuale e precisa della fotografia. Molto più delle inflazionate parole “realistico”, “vero” e “artistico” ….
Intuivo che ti avrebbe interessata la parola verosimiglianza essendo radice di trasformazioni e eclissi dell’immagine apparentemente uguale a se stessa. L’occhio meccanico è un palombaro che riporta in luce ciò che egli estrae dall’apparenza.
Le tue parole mi fanno innamorare della lingua italiana ogni volta. Dovrò studiare molto…
Lucas sei troppo buono e generoso e poi accostarmi alla lingua italiana è davvero tanto. Si, però dici bene a voler studiare la lingua italiana, perchè è un idioma molto ricco.